Nel vigneto di Viarigi, che contorna la piccola chiesetta romanica di San Marziano, dalla quale ne deriva il nome, vengono coltivate le uve Ruchè, biologiche.
Si tratta di un’antico vitigno Piemontese dall’origine ancora incerta, “magico e misterioso ma indimenticabile” – ndr Enza Cavallero -, e ancora “stupefacente… con la sua aggressività dolce” – ndr Rolf Kaufmann -, varietà semi-aromatica, la cui coltivazione e denominazione sono limitate all’area collinare di Castagnole Monferrato, dal quale ne deriva il nome.
Dopo una selettiva vendemmia manuale normalmente nella prima metà del mese di settembre, segue la vinificazione tradizionale delle uve in purezza con macerazione di 8/10 gg, poi, la sosta per alcuni mesi in acciaio.
Il colore è rosso rubino vivo, con unghia violacea, accattivante per aromaticità tutta giocata sulle note floreali e fruttate di lampone, rosa e fragolina di bosco. In bocca il sapore è appagante, gradevole con finale asciutto.
Vino estremamente versatile e moderno si presta bene ad essere abbinato a piatti saporiti e speziati, anche etnici e, se servito fresco, a preparazioni ittiche. È stupefacente abbinato alla tipica torta di nocciole di Castagnole, come vuole l’antica tradizione.
Uno stile antico e nuovo nello stesso tempo. Il prolungato contatto con le bucce dell’uva prima con il mosto, poi con il vino o quasi vino, dona sapori e colori inusuali per un vino ottenuto da uve bianche. Una classica vinificazione come si usa per i vini rossi. Le bucce dell’uva cedono le sostanze in esse contenute rendendo il vino molto più complesso sia al naso che in bocca.
Nel vigneto della regione Vallìa in Cocconato d’Asti, dal quale deriva il nome di questa Barbera, a coltivazione biologica certificata ICEA vengono coltivate le uve con cui si produce questo vino.
La produzione massima di vino per ettaro è di 60 ettolitri. Dopo una selettiva vendemmia manuale, con cernita delle uve perfettamente mature, segue la vinificazione tradizionale delle uve Barbera in purezza con macerazione di 8/10 gg.
La fermentazione alcolica naturale e spontanea viene controllata attentamente e si conclude con l’innesto della malolattica, poi, la sosta per alcuni mesi in acciaio.
Nel vigneto di Cocconato, detto Del Marusè (sign. mediatore) per l’abilità del precedente proprietario di combinare matrimoni, a coltivazione biologica certificata ICEA vengono coltivate le uve da vitigno ALBAROSSA da cui si produce questo vino.
Si tratta di un vitigno sviluppato dal prof. Franco Dalmasso nel lontano 1931 ottenuto dall’impollinazione di Barbera con Nebbiolo di montagna.
Nel vigneto di Viarigi, che contorna la piccola chiesetta romanica di San Marziano, dalla quale ne deriva il nome, vengono coltivate le uve Ruchè, biologiche, certificate ICEA. Si tratta di un’antico vitigno Piemontese dall’origine ancora incerta, “magico e misterioso ma indimenticabile” – ndr Enza Cavallero -, e ancora “stupefacente… con la sua aggressività dolce” – ndr Rolf Kaufmann -, varietà semi-aromatica, la cui coltivazione e denominazione sono limitate all’area collinare di Castagnole Monferrato, dal quale ne deriva il nome.
Un vino bianco la cui uva viene prodotta seguendo i principi dell’agricoltura Biologica, che prevede un diverso approccio alla fertilità del suolo anche attraverso l’utilizzo in vigna di prodotti naturali senza agenti chimici, per un rispetto totale dell’ecosistema terrestre.